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Autore "Il signore degli Anelli - Il ritorno del Re"
ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 10-02-2004 15:25  
no figurati e chi si offende....se non ti piace non ti piace....
figurati che a me è piaciuto per i motivi a cui non è piaciuto a te
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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lyla87

Reg.: 09 Gen 2004
Messaggi: 1585
Da: palermo (PA)
Inviato: 10-02-2004 15:27  

_________________
I want to be free...

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 10-02-2004 17:10  
quote:
In data 2004-02-09 21:13, ilaria78 scrive:
ora come ora non mi ha lasciato niente è perché non da nulla su cui soffermarsi è un bombardamento di immagini, bellissime, ma pur sempre immagini fini e se stesse, quante ne vediamo ogni giorno? Quanto ci stiamo a pensare su?



Quoto un pezzo del discorso di Ila perché vorrei riallacciarmi a quanto dice per tentare di spiegare perché secondo me il Signore degli Anelli è un bel film.
Credo anch'io che probbilmente non ci troviamo davanti ad uno dei migliori film di sempre ma nemmeno sminuirlo ed affermare che è un film tutto effetti speciali è ingiusto. Con il signore degli anelli ci trovamo di fronte ad un cinema come non se ne faceva da tanto tempo e in un periodo in cui attraverso gli effetti speciali si pensa di riuscire a rappresentare di tutto, Jackson e i suoi innumerevoli e altrettanto bravi collaboratori hanno saputo sfornare un film dalla rara magia riuscendo a rappresentare un opera insieme epica e senza tempo con effetti speciali modernissimi. Ci troviamo dunque di fronte ad un film dai valori antichi (l'opera di Tolkien appunto) che ci restituisce storie e racconti del passato, ma che attraverso gli effetti speciali diventano realtà, dando forma alle fantasie e all'immaginario mondo della terra di mezzo che generazioni di lettori hanno sempre desiderato vedere ma ch hanno visitato solo nei sogni. Nessuno ci aveva mai provato e credo che i meriti di Jackson e soci siano innanzitutto essersi saputi misurare con un'opera tanto famosa e ricca. Se è vero quello che dice Ilaria, ossia che il libro offriva già tutto quello che si potesse desiderare di rappresentare, è altrettanto vero che ce n'era anche troppo e credo che estrapolare una storia credibile e comprensibile crecando di rispettare le aspettative degli appassionati del libro e di chi non aveva mai letto una riga di tolkien non fosse cosa semplice. I meriti sono dunque da ricercarsi nella grandiosa opera di scelta di cosa e di come rappresentare gli eventi narrati nel libro, di come incastrare gli eventi e anche di come poter riuscire a fare 3 film senza che si perdesse troppo il filo logico. La trilogia ha sicuramente dei difetti e alcune scene e storie sono poco riuscite (Barbalbero è il primo esempio che mi viene in mente, ma anche l'inserimento insistito di Arwen) ma nel complesso credo che sia un'opera assolutamente riuscita.
Sinceramente a me è rimasto molto dopo la visione dei tre film, che non mi è sembrata una sola rappresentazione di immagini fine a se stesse ma un fiume di emozioni e un grande sogno ad occhi aperti. So che Mattia, Mallory e altri storceranno il naso ma il cinema è anche sogno, magia, ed evasione e questo film è per tutti quelli che vogliono immergersi in un altro mondo e volare con la fantasia, di chi torna bambino e si lascia raccontare una storia, anche un po' passivamente, e che ci restituisce la gioia del cinema (in quanto luogo fisico) come luogo di materializzazione di un sogno.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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Forrest


Reg.: 10 Feb 2004
Messaggi: 42
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-02-2004 17:25  
Ciao,
secondo Ila78 non posso dire che il Signore degli anelli sia il più bel film della storia... allora non venitemi a dire che Titanic (e similar) lo sono :

Posso dire che il Ritorno del Re è il più bel film che io abbia mai visto al cinema e dopo dieci anni riesce a scalzare dalla mia personale classifica "Forrest Gump"...

L'accusa è quella di non lasciare niente?
Mah, chi ha letto il libro sa quanti significati profondi abbia e quanti collegamenti affettivi tutt'altro che scontati si possono estrapolare, quante sfaccettature e quanti dettagli che ti fanno gridare al capolavoro pagina dopo pagina.
Il film non è lo stesso? Beh, lungi dal dire che lo sia, non perchè è di qualità inferiore IMO ma di qualità diversa... il film cerca di mettere in immagini ciò che il lettore ha letto e si è immaginato... difficile che l'immaginazione di tutti sia la medesima quindi dobbiamo fidarci dell'immaginazione di Jackson e di come lui ha interpretato i passi e le vicende del libro.
Artisticamente è perfetto, a mio modesto parere... capolavoro? Io dico si, e dico per me che è il più bel film mai realizzato... va beh l'ho detto, scusami Ila78...
... e permettermi di dire anche: in barba a tutti i matrixiani (lo ero anch'io ma dopo lo schifo di Matrix reloaded e revolution... mi pento dei soldi spesi).
Ciao

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"Stupido è chi lo stupido fa"
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-02-2004 19:08  
quote:
In data 2004-02-09 20:07, Quilty scrive:
quote:
In data 2004-02-09 17:08, Tristam scrive:

.... un nuovo tipo di cinema dove la figura dell-autore non esiste piu', come non esiste piu' nemmeno l'attenzione particolare delle inquadarture, ma solo l'uso delle inquadrature in termini prettamente narrativi e scenegiatturiali, nonche', forse, scenografici...




Cosa intendi per uso delle inquadrature in termini prettamente narrativi?Esiste un altro uso delle inquadrature-più efficace forse?
Credo di aver finalmente capito(grazie a un testo su kubrick ovviamente che ho letto ieri)la tua idea di cinema ma dovresti chiarire questo punto.Certo che per arrivare a capire quello che intendi tu per cinema.. ...hai saltato un passaggio abissale...intanto mi interessa la risposta anche se penso di intuirla.



No non esiste un altro uso più efficace, sei tu che vorresti trovarcelo stabilendo con termini semantici relazionali tesi unicamente a stabilire dei valori qualitativi.

Non ho tempo purtroppo per risponderti se non rinizinadomi a ripetere all'infinito. Dovresti leggere tutti i miei post per cogliere, solo con il senno di poi, l'idea di un cinema che ho formato solo con il tempo e che faccio, ancora e a volte, fatica a dominare, seppure sappia che sia molto adatta al cinema che amo, ma forse solo a quello (d'altra parte io non ho nulla a che fare con ciò che non mi piace)...

Lo scontro è sempre lo stesso. Cinema di cinema che racconta con i propri mezzi e cinema di narrazione che racconta con altri mezzi.

Narrare significa mettere insieme delle idee e corellare, a volte arbitrariamente, altre volte, attraverso leggi grammaticali o meglio narratologiche.

Il cinema non ha più evoluzione, ma solo variazione. E l'evoluzione nel cinema è stata veloce.
Se paragoniamo la storia del cinema all'essere umano (che all'inzio era una scimmia, poi un ominide, poi un uomo) quello che si crede evoluzione (se poi la si crede tale) è solo un punto diverso di vista e di articolazione di alcune regole. E' come dire che, poichè adesso l'uomo si è messo a rotolare, o a correre sulle mani, e non usa più le gambe, ci è permesso parlare di evoluzione.

Questo per dire che tutti i nuovi tentativi linguistici di questi anni, hanno valore su un piano ricombinativo e non sperimentale, se non intendiamo però "sperimentale" come innovazione tecnologica.

L'innovazione quindi non ha più valore su un piano linguistico, ma su un piano di contenuti.
Ovvero "cosa posso inventarmi per mostrare un'azione?"

Ecco. Jackson sviluppa il suo cinema su quello che la storia deve mostrare, e organizza le sue inquadrature, i movimenti e le angolazioni (per esempio) su ciò che la scenografia, i costumi e gli effetti speciali hanno da dire.

Si presenta sul set, o al computer, con la preordinata intenzione di farti vedere quanto grande e possente sia una cosa, soggiogando il modo a questa cosa stessa e costruendo quindi il suo cinema unicamente su un qualcosa di esterno, in un certo senso, al linguaggio più formale, e quindi preferendo innanzi tutto cosa questo linguaggio dice, e anzi racconta, con la conseguenza di fare passare in secondo piano il come. Seppure un come ci sia sempre.

Difficile, lo so.
Ma se consideriamo le sue scelte e se vediamo il suo film ci rendiamo sempre più conto che non ha molta importanza come certe cose vengano raccontate, piuttosto ha importanza cosa viene scelto per raccontare questo come.

E questo porta il suo cinema e i suoi film ad essere pensati e costruiti principlamente di frammenti e di poli narrativi coagulati e posizionati nella più semplice delle combinazioni. Semplice ma anche frammentata. Dove i frammenti si collegano solo grazie alla potenza di ciò che viene mostrato, e quindi del soggetto dell'inquadratura.
Cosa questa che potrebbe apparire del tutto naturale e normale se non fosse che in una situazione bipolare (Minas Tirith e i draghi ad esempio) ci troviamo ad assistere a scelte formali interamente dedicate e giocate su elementi di scenografia. Inquadrature avvolgenti e ricche di movimento che ci mostrano la schiena del drago, carellate dal basso verso l'alto di città e luoghi vari.

Mi sembra che tutte queste scelte (frammentarietà e piccole unita di significato, scelte fatte in favore del contenuto, movimenti spesso superflui- o forse meglio dire solo superficiali-, montaggio arbitrario e funzionale, origine del senso attraverso l'emozione degli avvenimenti) portino questo cinema alla perdità di un autore (seppure molti registi americani lavorino meglio in condizione di ristrettezza artistica) ma soprattutto alla ridefinizione di un impianto stilistico concettuale, dove ciò che importa non è più tanto il lavoro sulla regia, ma come la regia possa esaltare la scenografia e ciò che questa è capace di regalare alla narrazione.
Soprattutto considerando ciò che riesce a produrre: ovvero il collante "narrativo" di questa regia...

_________________
"La mia filosofia quotidiana è questa: nelle cose futili seguo i capricci e le mode; nelle cose importanti seguo la morale; in arte seguo me stesso. Questa è la ragione per cui non ho nulla a che fare con cio' che non mi piace " Ozu

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 10-02-2004 alle 19:13 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 10-02-2004 20:33  
ecco, più o meno quello che volevo dire io... solo che mattia lo fa meglio
_________________
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-02-2004 20:48  
Secondo me il problema del signore degli anelli è che si basa su una sceneggiatura debolissima. Se fosse stato fatto un lavoro di sceneggiatura migliore che non un semplice taglia-incolla-taglia-incolla sarebbe risultato qualcosa di migliore.In questo il film non è aiutato nemmeno dalla regia che è proprio banale e si limita certamente a esaltare le scenografie piuttosto che a raccontare.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 10-02-2004 21:05  
Secondo me questo film ha segnato l'esistenza di un nuovo cinema...
che già esisteva, ma che ora si è palesato con forza immensa,,,,
Ma mi chiedo....
Ma come mai ha così tanto successo?
E come mai piace comunque?
E come fa a raccontare un racconto?
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Forrest


Reg.: 10 Feb 2004
Messaggi: 42
Da: Milano (MI)
Inviato: 10-02-2004 21:42  
Una domanda a Quilty:
Hai mai letto il libro "Il Signore degli anelli"?
Credi che partendo da un libro così si potesse estrapolare una sceneggiatura degna del capolavoro di Tolkien?
Per farlo si sarebbe dovuto ripercorrere le vicende pari passo come vengono descritte ma questo sarebbe stato poco cinematografico... in poche parola una "palla paurosa" perchè il libro si può permettere descrizioni e momenti di riflessioni che rallentano troppo un film.
Partendo da un libro del genere, Jackson & Co. hanno fatto un lavoro più che straordinario a livello di sceneggiatura perchè sintetizzare, tagliare dei pezzi, rimammodernare alcuni dialoghi e spostare alcune vicende senza perdere la grandezza dell'opera, beh, questo non è da tutti,molti avrebbero fallito mettendo a repentaglio e in ombra il film e il libro stesso.

E quindi ritorno alla domanda: l'hai letto il libro perchè se la risposta è sì non si può che alzarsi in piedi e applaudire al lavoro fatto dagli sceneggiatori... questo sempre a mio modesto parere.
Ciao
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-02-2004 22:21  
Sì ho letto il libro ,è tutta un'altra cosa.
Non mi aspettavo di certo di vedere una trasposizione fedele ,anche perchè simili operazioni sono fallimentari essendo il cinema un'altra cosa rispetto alla letteratura.
Mi aspettavo una rielaborazione del libro un po' più ingegnosa che un semplice taglia-incolla-taglia-incolla-taglia -incolla-taglia-incolla......semplicemente non funziona.

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Forrest


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Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2004 01:10  
2,712,000,000 di dollari
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Forrest


Reg.: 10 Feb 2004
Messaggi: 42
Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2004 01:14  
2,712,000,000 di dollari
questo è quanto ha incassato finora la trilogia (che poi è un unico film ma spezzato in tre parti)
... e tu mi vieni a dire che non funziona?
Ammesso che il parametro commerciale non sia il parametro giusto per definire un capolavoro (ovviamente) ma mi spieghi perchè la critica è stata pressochè unanime nell'elogiare i film e quanto tu invece dici non funzionare?
Sinceramente è pazzesco, le poche persone che si sono lamentate del film mi hanno sempre detto che il film è poco fedele al libro in molti punti.... strano, tu mi dici il contrario... e avresti voluto più inventiva da parte del regista... un po' quello che tutti rimproveriamo a Benigni nel suo Pinocchio...
sinceramente la cosa mi lascia perplesso
Ciao
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2004 12:33  
Beh di critiche ne devi avere lette poche , quelle sul Corriere della Sera e Repubblica tanto per dirne due lo hanno stroncato giustamente. L'incasso non significa assolutamente nulla, altrimenti Boldi e de Sica sarebbero i più grandi interpreti italiani di tutti i tempi,Vanzina il più grande regista e Tarkovskij (dubito che tu lo conosca) appunto un perfetto sconosciuto.


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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-02-2004 13:04  
Inoltre non credo che la funzione del cinema sia quella di ricopiare pari pari la letteratura. Il cinema è una cosa diversa:non si possono riprodurre sullo schermo le sensazioni del libro(tanto più quelle del signore degli anelli) per cui una riproduzione fedele è una cosa che non ha nessun senso;ne ha ancora meno questo Bignami del signore degli anelli che è il film di Jackson.
Sarebbe stato meglio vedere qualcos'altro,una rielaborazione personale.
Kubrick con Lolita si rese perfettamemente conto che era impossibile tradurre visivamente il capolavoro di Nabokov e inventò qualcosa di diverso pur non staccandosi troppo dal romanzo ma di fatto trasformandolo in qualcosa di sostanzialmente diverso. Ma Jackson non kubrick e non è stato capace di nulla che non di uno scarno riassuntino ,frivolo e di una superficialità a dir poco imbarazzante.
il nulla al cinema.
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E' una storia che è successa ieri, ma io so che è domani.

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Forrest


Reg.: 10 Feb 2004
Messaggi: 42
Da: Milano (MI)
Inviato: 11-02-2004 13:39  
scusa, scusa, scusa, scusa ke dici?
Non conosco Tarkovsky (l'unico dubbio sulla conoscenza del tizio è su come scriverlo)?
Ma perchè ti atteggi a "saputello" considerando inferiori gli altri solo perchè non sono grandi estimatori del tuo idolo!

Se tu avessi prestato più attenzione a quanto scritto (ma questo è sempre un difetto di tutti nei forum) avresti letto che anche io considero il parametro "incassi" inutile al fine di decretare la qualità di un film.

Le critiche: di critiche ne ho lette tante, tantissime soprattutto straniere visto che grazie a Boldi e De Sica (applausi ironici) abbiamo dovuto aspettare un mese per vedere il film e allora mi sono fatto il giro di tutti i siti americani e non che parlavano del film e lo recensivano.
In Italia, ovvio, la gente è più attratta da caz... tipo quelle di Boldi e De Sica ed è ovvio che anche le critiche, soprattutto di quotidiani che devono vendere (perchè fa più notizia criticare qualcosa che piace a tutti.... fatti furbo)siano allineate al divertimento.

A me personalmente il film è piaciuto molto (se non si era capito)... 7 anni di lavoro fatti bene, con attenzione ai particolari...
ovvio che nessun film raggiugerà mai l'effetto e le sensazioni di un libro ma può darne di diverse e di qualità diversa.
Il libro è fantastico, il film è incredibilmente bello.
Due cose diverse ma qualitativamente elevate IMO.

Faccio una domanda sciocca: ma il film lo hai visto (ovviamente senza essere prevenuto) perchè di rielaborazioni ce ne sono... ti do' uno spunto: ti sei chiesto perchè (e a che cosa si rifà) il salvataggio di Frodo sul monte fato da parte di Sam?

Ciao, ovviamente tralascio il fatto che in Italia il film (come il libro) è visto politicamente schierato.... viva l'Italia
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